RD Roma Blog

18 Maggio 2009

Mappatura della sismicità del territorio laziale

20090422_sisma-lazio

E’ stata ridefinita la mappatura di sismicità del territorio laziale, dalla quale affiorano i luoghi critici-in rosso e bordeaux- questa è la piantina aggiornata. Nell’ urbano della Capitale sono convolti diversi Municipi, IV e V municipio alcuni. Il Lazio ora ha due sub-zone che indicano la maggiore rismicità,  il critrerio adottato è riferito alla esposizione all’ Appennino. E’ ora in attesa della delibera sulla quale si dovranno uniformare le P.A. nel rilascio di permessi e concessioni, nonchè l’edilizia generale.

Si legge e riporta il seguente articolo, pregasi commentare

Filed under: Approfondimenti,blog,Focus,parole,Ricerche dal Web,sisma,terremoto,Terremoto o sisma — Raffaella D'Ambra @ 12:01 AM

IL CENTRO

Onna, niente casette in legno
esplode la rabbia degli abitanti




Dopo il dolore, Onna scopre la rabbia: il paesino distrutto dal terremoto non avrà le case di legno. I suoi abitanti saranno spostati altrove, col rischio di non ritornare mai più. Il motivo: è zona a rischio di alluvione. La delusione degli onnesi segue la rabbia per gli aquilani proprietari di terreni. Ancora proteste contro gli espropri dei suoli dove dovranno sorgere le nuove case per 13 mila sfollati
[….]
Gli abitanti temono che una «deportazione» in luoghi più o meno lontani disgreghi il tessuto civile e condizioni di fatto anche la ricostruzione. «Difenderemo la nostra identità», ha detto Franco Papola, presidente della Onlus, «su questo saremo compatti e combattivi».
[….]
Ecco la sua riflessione: «A più di un mese dal sisma che ci ha colpito sono qui a tirare le somme della situazione attuale che si distingue, per noi che siamo a Onna, emergenza nell’emergenza, da un immobilismo asfissiante. Nulla è stato fatto per recuperare quel poco paese che è rimasto. Nulla è stato fatto per demolire gli immobili che rischiano di cadere su case parzialmente recuperabili. Nulla è stato fatto per recuperare quel poco che è possibile ritrovare fra le macerie, ricordi della vita che abbiamo vissuto. Forse dobbiamo solo aspettare che tutto si deteriori e diventi irrecuperabile. Oggi noi abbiamo una grande incertezza per il futuro, più di quella che avevamo il giorno del sisma. Su una cosa siamo però oltremodo determinati: nessuno di noi andrà via da Onna, non permetteremo l’annientamento della nostra comunità attraverso quella che mi sento di definire una “deportazione”. La soluzione per noi è semplice: siamo una piccola comunità e ci vuole poco a trovare il sito per impiantare le casette di legno necessarie a ospitarci per tutto il periodo della ricostruzione.


14 Maggio 2009

News Page, Shok news

FATTI DEL GIORNO

ICI SU RINNOVABILI; TASSA PER EOLICO E FOTOVOLTAICO

(ANSA) – ROMA – Oltre alle questione burocratiche legate all’iter di autorizzazione, le fonti di energia rinnovabile avrebbero anche un altro problema: dover pagare l’Ici. La tassa che abitualmente si paga sugli immobili riguarderebbe soprattutto gli impianti eolici e fotovoltaici, considerati alla stregua di opifici in categoria D1. A deciderlo, l’Agenzia del territorio (con risoluzione n. 3 del 2008) sulla base di una disciplina catastale del 1949. Una situazione analoga a quella delle centrali idroelettriche. A denunciare, per esempio, il pagamento di 150.000 euro all’anno di Ici per impianto eolico da 36 Mw, e’ l’amministratore delegato di Unendo energia, Enrico Bruschi, nel corso del Forum Qualenergia oggi a Roma. ”Il comune – spiega Bruschi – vuole l’imposta che va a sommarsi alle royalties per aver accettato di ospitare l’impianto nel proprio territorio”. Per determinare la tassa, dice Bruschi, ”si e’ risaliti al valore catastale in base all’investimento, con un’attualizzazione a un certo anno, che e’ diventata la base su cui si paga tra il 5 e il 7 per mille”. A Bologna, pero’, Unendo energia, come conferma Bruschi, puo’ investire in eolico senza pensare all’Ici: una sentenza di gennaio 2009 della Commissione tributaria provinciale esclude dal pagamento dell’Ici gli impianti eolici, inquadrabili nella categoria catastale E, cioe’ immobili con destinazioni speciali e di pubblico servizio, pertanto esenti da Ici. Per il fotovoltaico a terra, la questione, tutt’ora in discussione, sembra aperta. Da piu’ voci competenti, presenti al Forum, e’ stato detto che una tassa del genere sarebbe difficilmente sopportabile per il settore. La posizione di Aper (Associazioni produttori energia da fonti rinnovabili), riferisce Bruschi, e’ di ”opposizione totale”. Ma sia sull’eolico che sul fotovoltaico i contorni non sono ben definiti, e’ per questo che servirebbe ”un accordo omogeneo su tutte le fonti rinnovabili”, se si pensa che a fine 2009 si dovrebbe arrivare a circa 80.000 impianti fotovoltaici.
27/05/2009 17:14

Blog su WordPress.com.